giovedì 22 marzo 2012


Piantina

Ti abbiamo vinta alla pesca, ma ti voglio bene più che se ti avessimo comprata. Il fatto di non averti scelta ma di esserci capitata per caso ha un qualcosa di fatidico e importante. Mi sento responsabile, come se fossi un'orfanella. Ti mettiamo in sala, alta come la TV e un po' stortina. Stai lì in silenzio, non chiedi mai niente. Ti spostiamo e ti sta bene, ti rispostiamo e non ti lamenti. Ti pulisco dalle foglie secche, ti metto vicino alla finestra del terrazzo così prendi un po' del sole dell'inverno. Forse dovrei darti un nome, ma mi piace chiamarti piantina. Le tue foglie sembrano dita di un pianista e quando le sfioro so che capisci.