giovedì 7 giugno 2012


Aquiloni

Cielo gonfio di nubi paffute, sembra mare. La gente con la testa all'indietro attende. Si alzano due aquiloni, guidati da fili invisibili. Raffigurano due volti, un uomo e una donna, dipinti con un tratto asiatico, essenziale e colorato. Danzano in aria, seguendo la musica del sitar, si rincorrono, si allontanano, si riavvicinano, come si corteggiassero. Ad un tratto giunge un altro aquilone, molto più grande, raffigurante un demone orientale, con fauci digrignate e fiamme attorno alla testa. Si intromette trai due, li tiene separati. I tre vengono circondati da una dozzina di aquiloni più piccoli, sinuosi e neri, sembrano serpenti e strisciano nell'aria famelici.
La musica cambia, racconta di eroi. Lentamente, una alla volta, salgono aquiloni bianchi dotati di più code. Come tante meduse, ma più altezzose, si stagliano contro il grigio scuro, occupano il cielo e si preparano allo scontro.
Iniziano a lottare contro gli spiriti oscuri e si esibiscono in spirali vertiginose. Intanto il demone si muove in mezzo a loro, sembra incitarli.
Qualche medusa bianca si stacca, sconfitta, e vola in alto, per mai più ritornare. Anche qualche serpente nero viene sovrastato e abbandona il filo per svanire contro il cielo scialbo. Ma sono in troppi.
Lo scontro sembra terminato quando giunge un altro, enorme aquilone, anch'esso raffigurante un demone, ma questa volta ha qualcosa di benigno. I suoi occhi sono grandi e compassionevoli; la sua criniera è celeste. Si lancia contro il rivale, l'uomo e la donna si appartano ed assistono al duello. Intanto meduse e serpenti continuano nello scontro e il grigio viene mitigato da tagli di colore rapidissimi.
La musica giunge al culmine, poi ha un sussulto. Il demone malvagio si accascia e spira lentamente verso il suolo. I serpenti fuggono alla rinfusa mentre le meduse si accostano allo spirito salvatore. L'uomo e la donna possono dunque riunirsi, e volare insieme, prima che inizi a piovere. 

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