giovedì 5 luglio 2012


Radiatori

Li notai per la prima volta qualche anno fa, in uno scaffale altezza ginocchia al Metà di via Murri. Incuriosito più che altro dalla struttura, ne presi in mano un pacco ed iniziai a immaginare quale genere di arnese o di macchina potesse produrre pasta di quella forma. È facile immaginarsi le penne, le farfalle, i fusilli... Ma i radiatori? Sono come dei sedanini tagliati a metà per il lungo con sopra attaccati dei dischetti di pasta sottile disposti a intervalli regolari. Se fossero grigi sembrerebbero un qualche pezzo di un modellino di automobile radiocomandata. Appoggiati sul lato piatto assomigliano a delle piccole sanguisughe con la corazza; mi aspetto che da un momento all'altro inizino a muoversi. Forse se ne lascio uno all' angolo del tavolo prima di sera avrà raggiunto l'altro lato.
Sono tozzi e raccolgono un sacco di sugo. Cuociono abbastanza in fretta e al dente sono fenomenali. Peccato non li vendano proprio dappertutto. Ma basta cercare un po', guardando più in basso del solito.

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