Radiatori
Li
notai per la prima volta qualche anno fa, in uno scaffale altezza
ginocchia al Metà di via Murri. Incuriosito più che altro
dalla struttura, ne presi in mano un pacco ed iniziai a immaginare
quale genere di arnese o di macchina potesse produrre pasta di quella
forma. È facile immaginarsi le penne, le farfalle, i fusilli... Ma i
radiatori? Sono come dei sedanini tagliati a metà per il lungo con
sopra attaccati dei dischetti di pasta sottile disposti a intervalli
regolari. Se fossero grigi sembrerebbero un qualche pezzo di un
modellino di automobile radiocomandata. Appoggiati sul lato piatto
assomigliano a delle piccole sanguisughe con la corazza; mi aspetto
che da un momento all'altro inizino a muoversi. Forse se ne lascio
uno all' angolo del tavolo prima di sera avrà raggiunto l'altro
lato.
Sono
tozzi e raccolgono un sacco di sugo. Cuociono abbastanza in fretta e
al dente sono fenomenali. Peccato non li vendano proprio dappertutto.
Ma basta cercare un po', guardando più in basso del solito.
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