Benny
Era
l'unico gatto tigrato che io abbia mai visto ad avere la punta della
coda bianca. Sembrava un cane. Dormiva con me, si faceva fare di
tutto, non graffiava, non era un ruffiano. Ogni giorno gli aprivamo
la porta, lui usciva per andare sui tetti e poi rientrava sempre
prima di cena. È stato con noi per alcuni anni, poi un giorno è
uscito e non è più tornato. Mi dissero che era andato a morire,
forse sulle vecchie mura in rovina vicino a casa nostra. Mi dissero
che i gatti sentono quando è il momento, come i capi indiani, e se
ne vanno per morire in pace e non farsi più trovare. Io lo capivo,
ma non mi andava bene.
Per
settimane ricevetti le sue cartoline, dalle più belle capitali
d'Europa. Roma, Parigi, Londra. Arrivavano alla mia buchetta
personale, fatta di cartone, che stava sotto il letto di ferro
azzurro. Erano scritte con grafia incerta, ma dicevano che stava
bene, che si era sposato e che ci salutava. Chissà come faceva a
trovare sempre cartoline di Ravenna...
Poi
un giorno decisi di smettere di ricevere cartoline. Arrivò un altro
gatto, ma non era come lui. Rimase poco perché non sembrava trovarsi
bene.
Da
allora non ci furono più gatti e le vecchie mura vennero chiuse
perché pericolanti.
Nessun commento:
Posta un commento