La
stanza dei là
C'è
una stanza in fondo al corridoio nella quale giacciono manufatti di
varia natura. Indumenti, penne, libri, segnalibri, scatole vuote di
medicinali, monete, lettere, buste, biglietti da visita, creme,
profumi e molto altro. È chiamata la stanza dei là perché è stata
pensata perché uno possa aprire la porta, gettare dentro l'oggetto
che non sa dove mettere e poi dire (o almeno pensare) in tutta
serenità: “Là!”.
È
una stanza priva di luminarie o di finestre, enorme, forse
addirittura infinita (due spedizioni internazionali e una di
norvegesi sono partite per delimitarne i confini ma ancora nessuna ha
fatto ritorno) e dal suo interno non proviene alcun rumore. Solo di
notte, ma non sempre, pare che qualcuno stia russando, ma in
lontananza.
L'unico
problema è che la stanza si muove. Può rimanere anche per un mese
intero accanto al bagno, poi da un giorno all'altro si piazza vicino
allo studio o cambia di posto con la cucina. Ma del resto è il suo
bello. Perché sai che potrebbe non essere dove te l'aspettavi, ma
sei sicuro che la stanza dei là ci sarà sempre.
Nessun commento:
Posta un commento