giovedì 14 febbraio 2013


Grondaie

Davidino parla con le grondaie. E i lampioni, i tubi, gli spigoli dei palazzi. Lo puoi vedere quasi tutte le mattine in Piazza della Libertà, ben vestito, con cappotto firmato, coppola e sciarpa rossa. Si ferma a metà della piazza, di fronte alla banca, ed inizia a chiacchierare con la grondaia della Prefettura. Le porge domande, ride alla risposte, si arrabbia quando non è d'accordo. Poi saluta la grondaia dicendole: "Sei forte te!" e prosegue, sguardo basso, verso una meta che solo lui conosce. Ad un tratto si ferma di fronte ad un lampione in ghisa, alza la testa come se avesse rivisto un vecchio amico, lo saluta a voce alta, ride sguaiatamente poi inizia una nuova conversazione accorata e serissima. "Sei forte te!" e se ne va, voltando l'angolo. Se lo segui per un po' ti accorgi che impiega ore per attraversare il solo centro storico. A volte torna indietro, a volte passa oltre alcuni vecchi amici senza nemmeno considerarli. Non lo fermano la pioggia, il vento, le manifestazioni. Al termine della mattinata si dilegua, mentre i negozi chiudono per il pranzo. Al pomeriggio non lo vedi quasi mai. Ma sai che il mattino seguente ritornerà.
Sembra una canzone di Guccini.

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